mercoledì 3 marzo 2010

Salvifica Zuppa


Questo è un inverno freddo, non si sa quanto lungo ancora, e la sezione zuppe prevedo che crescerà parecchio. Adoro tutto ciò che contiene del brodo, della verdura, e magari qualche tocchetto di pancetta o carne; quella di stasera è perfetta e gustosa come cena e per nulla pesante, adattissima a rilassare i pensieri e i crampi della fame, preparatoria per la discesa sotto il piumone.

Ho scoperto da poco i porri e le rape dopo averli ignorati per anni, a casa mia non se ne vedevano e l’abitudine a volte ci limita parecchio nella scelta del cibo. Ora nel mio frigo non mancano quasi mai, insieme alle patate e al concentrato di pomodoro, che come nessuno fa il brodo gustoso e saporito, con buona pace di glutammati & co.

Zuppa di patate, porri e rape

1 patata medio/grande

1 porro

1 rapa bianca con le sue foglie

una fetta spessa di pancetta tesa

un cucchiaio di concentrato di pomodoro

olio d’oliva q.b.

Tagliare la pancetta a cubetti e farla rosolare nell’olio, in una pentola adatta a una minestra. Aggiungere il porro a fettine sottili, farlo ammorbidire 5 minuti a fuoco dolce. Aggiungere la patata e la rapa tagliate a cubetti, coprire d’acqua sufficiente a farla cuocere mezz’ora e il cucchiaio di concentrato. Aggiustare di sale.

Circa a metà cottura aggiungere le foglie verdi della rapa pulite e spezzettate (io ne avevo di tre rape e le ho usate tutte, visto che erano freschissime meglio approfittarne). Fate sobbollire fino a quando le patate saranno morbide e burrose ma non sfatte.

Qualcosa che comincia



Questo blog nasce dal molto tempo che passo sveglia di notte, a leggere, giocare al pc e spesso a prepararmi del cibo per il giorno dopo, che viene spazzolato in buona parte appena fatto, bello caldo e profumato.

Cucinare di notte è un’esperienza rilassante, si raccolgono i pensieri e arrivano ispirazioni, si combinano disastri ma con la meravigliosa sicurezza che domani è un altro giorno e tutto sarà buono a colazione.

Per questo inizio con una torta di mele, rubata a una vecchia rivista di cucina e modificata in qualche ingrediente, un po’ per non fare la copiona del tutto e un altro po’ per l’esigenza creativa di metterci la mia firma sotto forma di burro salato.

Buon inizio!


Ingredienti

4 mele

un dl di Calvados

3 uova

100 g di zucchero

75 g di burro più quello per ungere la teglia

150 g di farina

50 g di uvetta sultanina

granella di zucchero q.b.

un pizzico di sale

un limone

Sbucciare e togliere il torsolo alle mele, tagliarle a dadini e metterle in una teglia col succo di limone, il Calvados più 25 g dello zucchero. Mescolare e lasciare macerare. Mettere l’uvetta in acqua tiepida per ammorbidirla.

Dopo aver fatto ammorbidire il burro a temperatura ambiente, lavorarlo a crema con una frusta elettrica, unendo a mano a mano lo zucchero rimasto e il pizzico di sale; incorporare una alla volta le uova, non unendo il successivo finchè il precedente non sia perfettamente amalgamato. Continuare a sbattere unendo la farina precedentemente setacciata a cucchiaiate, alternandola al liquore di macerazione delle mele, per mantenere morbido il tutto. Unire metà delle mele sgocciolate all’impasto.

Imburrare uno stampo e rovesciarvi metà dell’impasto, distribuendolo bene nella teglia, poi sopra le mele rimaste, sempre ben sgocciolate, e infine il rimanente impasto, livellandolo bene in modo che sia uniforme. Distribuire sopra l’uvetta asciugata e infornare a 180° per circa un’ora. Dieci minuti prima del termine spargere la granella di zucchero sulla torta.

(da Cioccolata & C. – Gennaio 1997)

Note del Piccolo Pasticcere: Io l’uvetta non l’ho messa, ma aggiungere degli aghi di rosmarino insieme alla granella di zucchero da’ alla torta un profumo buonissimo. Al posto dello zucchero bianco ho usato quello di canna, al posto del burro normale, quello salato. Il Calvados non l’ho trovato e quindi ho messo quello che avevo, ovvero Marsala semisecco avanzato dai dolci natalizi (W il riciclo creativo!).